Rieccoci con il nostro appuntamento dove incontriamo il team di TDox e conosciamo meglio le persone che lavorano in While True, i loro ruoli e le attività che svolgono durante le loro giornate.
Oggi, abbiamo incontrato Nadir Bongiovanni, Senior Software Architect di TDox, che ci ha raccontato tante cose, tra cui anche il suo punto di vista riguardante il contesto digitale che le aziende italiane stanno attraversando. Dalla chiacchierata insieme, abbiamo potuti constatare che, nonostante la giovane età, Nadir è un ragazzo molto preparato e appassionato del suo lavoro, oltre che sempre pronto ad aggiornarsi e a studiare, come dimostra la certificazione Salesforce ottenuta recentemente.
Anche Nadir, come altri suoi colleghi, lavora in While True da diverso tempo e ci ha potuto fornire il suo personale punto di vista sull’azienda e sulla sua evoluzione nel corso degli anni. Se siete incuriositi su cosa Nadir ci abbia raccontato, non vi resta che mettervi comodi.
Buona lettura!

Ciao Nadir! È bello averti qui con noi, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Vorremmo iniziare parlando della tua esperienza in While True: da quanto sei in quest’azienda e come ti trovi?
Ciao a tutti, grazie per l’intervista! Beh, devo dire che lavoro in quest’azienda fin dalla sua fondazione, ma lavoro in ambito IT da almeno 10 anni. Mi trovo bene in While True, devo dire che l’ambiente lavorativo è molto stimolante e c’è una forte attenzione ai propri dipendenti.
Infatti, l’azienda ci ha fornito diversi benefit come la possibilità di lavorare da remoto e di avere un orario flessibile, molto utili per quel che mi riguarda, perché mi consentono di coincidere al meglio vita professionale con quella privata. Inoltre, da quasi un anno è stata aggiunta la palestra aziendale, che ci consente di fare movimento e rimanere in forma, specie per chi come me fa lavori come il mio che sono molto sedentari.
E per quanto riguarda le tue attività? Quali sono le sfide che affronti ogni giorno?
La mia principale attività consiste nel fornire consulenza e sviluppo nell’ambito di progetti di innovazione tecnologica e integrazione per conto di aziende multinazionali che operano in vari settori, tra cui logistica e healthcare.
Mi occupo, inoltre, di progettare l’architettura software e tecnologica della piattaforma TDox.
Tutte queste attività riguardano campi molto innovativi e stimolanti come Cloud, intelligenza artificiale, nuove piattaforme e digitalizzazione di processo.
Tra le varie mansioni, fai anche consulenza ai clienti. Quali sono le richieste più comuni che ricevi?
La richiesta più comune dai clienti è automatizzare e standardizzare processi che altrimenti sarebbero gestiti manualmente e in modo disorganizzato.
Questo tema è molto complesso e di non facile risoluzione, ma con i giusti strumenti, come TDox, l’implementazione di soluzioni ad hoc risulta più semplice.
Passiamo a TDox: cosa pensi della piattaforma? La valuti come uno strumento di vantaggio per le aziende che vogliono migliorare il proprio business?
Assolutamente sì, TDox è una piattaforma che lavora in multi-esperienza, quindi consente di sfruttare le caratteristiche e funzionalità da diversi dispositivi, in particolare da quelli mobili come smartphone, tablet e così via. Questa sua particolarità facilita enormemente la raccolta dati grazie all’utilizzo dell’automazione e standardizzazione dei processi.
Tutto ciò fa compiere un passo in avanti a qualsiasi azienda, perché consente di liberare i propri dipendenti da attività ripetitive e tediose, dal momento che vengono automatizzate, per permettergli di sviluppare meglio le loro capacità e dedicarsi a task più strategici e creativi. Un passo che può essere fatto solo sei si abbraccia il processo di digitalizzazione.
A proposito di digitalizzazione, qual è la tua opinione riguardo lo stato delle aziende italiane in materia? Il DESI 2021 (Digital Economy and Society Index) riporta che l’Italia si trova al ventesimo posto tra gli stati dell’UE per ciò che riguarda il processo di digitalizzazione, sottolineando una mancanza a livello di competenze. Che ne pensi?
È vero, in Italia il processo di digitalizzazione di semplici processi è molto più lento che in altri paesi.
Dal mio punto di vista, dato che interagisco quotidianamente con clienti di multinazionali e no, posso dire che, nonostante tutto, ci sia il tentativo di premere su questo argomento, anche da alcune di quelle aziende e quei settori che sono storicamente più “analogici”. In ogni caso, la mancanza di competenze digitali è comunque un ostacolo importante capace di rallentare qualsivoglia evoluzione o trasformazione digitale.
Secondo te, quali sono i motivi per cui le aziende italiane fanno così fatica a digitalizzarsi?
I motivi possono essere vari: un esempio, come dicevamo prima, è una scarsa conoscenza degli strumenti digitali da parte degli imprenditori, rallentando così tutto il processo, oppure un immobilismo dettato dalla paura di cambiare ed esplorare nuove soluzioni. A tal proposito, credo che molte aziende siano ancora legate a modi di proporre e implementare soluzioni ormai fuori moda, creando più di una difficoltà nel processo di decision-making.
Oltretutto, c’è anche la problematica di far adottare nuovi strumenti e nuove metodologie di lavoro non solo agli imprenditori, ma anche alle persone che operano nei vari dipartimenti, le quali spesso faticano a cambiare e a adattarsi. Acquisire competenze digitali è essenziale per tutti, perché aumenta la qualità del prodotto o servizio offerto.

Vorremmo ora chiederti della certificazione Salesforce che hai ottenuto da poco: com’è stato il percorso per ottenerla? E cosa significa avere un Software Architect certificato Heroku per un’azienda?
Il percorso per diventare Salesforce Partner e ottenere la certificazione Heroku Architect, ovvero la piattaforma as a service (PaaS) di Salesforce in grado di supportare diversi linguaggi di programmazione, è stata impegnativa e ha richiesto uno sforzo importante.
Ho avuto a che fare con uno dei più recenti e sviluppati strumenti presenti sul mercato per gestire una PaaS e riuscire a trarne il meglio. Non voglio entrare troppo nello specifico, ma ottenere questo tipo di certificazione per un’azienda significa poter ampliare consistentemente le soluzioni che si possono offrire, oltre a certificare la qualità del lavoro eseguito.
Parlando di futuro, invece, quali sono i progetti su cui stai lavorando?
Ad ora, sono coinvolto in un progetto che riguarda l’architettura di micro-servizi di una machine learning (sviluppata su Heroku) e sul motore e interfaccia
In conclusione, prima di lasciarti Nadir, vorremmo chiederti: se dovessi descrivere TDox in 3 parole, quali sarebbero?
Semplice, utile, potente.

Ringraziamo ancora una volta Nadir per aver scambiato qualche chiacchiera insieme a noi, è stata sicuramente un’occasione molto utile in cui conoscerlo meglio e dove abbiamo potuto apprendere qualche informazione più sia sul suo lavoro, sia sullo sviluppo di TDox.
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